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venerdì 22 giugno 2012

Contro il rammollimento W Zygmunt Bauman


Difficile non smarrire la motivazione, con questo caldo, poi.
Per fortuna ho giornate piene, anche di idee. Poi domenica dovrei mostrare a Daniele e Demetrio il mio lavoro su Nino e Bice, di cui lo scatto scartato sopra è una traccia.
Sto diventando una maga nel lavoro gratuito e volontaristico. E d'altra parte non vedo che cos'altro potrei fare, a parte scendere in spiaggia e andare a nuotare.
Come invidio i nostri gatti, anche se l'afa ha rammollito anche loro un pochino.
A proposito di rammollimento, sarà il caso che mi alzi da questa postazione e vada a fare qualcosa di pratico, tipo buttare la spazzatura, comprarmi il giornale e il thè verde. Poi stiro i vestitini che avevo a Bibbiena, gli stessi che probabilmente sfoggerò per la prossima recita sociale.
Però che bello ascoltare il pianoforte a coda, ieri sera, e cogliere nel mio obiettivo gli sguardi concentrati delle musiciste. In quei momenti, non m'importa di nulla, ma solo di scattare al momento giusto.
E' proprio così che bisognerebbe vivere: in un eterno (anche se illusorio: quanto m'è piaciuta l'intervista a Zygmunt Bauman sul Venerdì della scorsa settimana) presente pieno di significato.
Nonostante tutto, non dispero, perché ho l'impressione di aver fatto qualche progresso, almeno nella maggiore capacità di evitare molestie e inutili contrattempi. Speriamo bene, va.

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