In ogni caso, la ringrazio dal più profondo del mio cuore, perché quel che vi è scritto rispecchia alla perfezione il mio pensiero e forse il mio stile di vita.
Bisogna concentrarsi sulle cose e averne cura: solo così riusciremo a liberare le forze più profonde che albergano dentro di noi. Precarietà o certezze a parte.
Ma lascio la parola ad Alessandro Bignami e al suo articolo, pubblicato sulla rivista Chimica Ambiente, nel numero5, uscito lo scorso settembre/ottobre. A tutti voi, buona lettura.
IL
VALORE DELL’ATTENZIONE
UN TEMPO
FORSE C’ERA LO SPAZIO PER PRENDERSELA CON PIU’ FILOSOFIA,
PER
ESSERE MENO PRECISI E DUTTILI. OGGI QUESTO NON E’ PIU’ POSSIBILE, PER COLPA, O
PER MERITO, DELLA CRISI.LA COMPRESSIONE DEI MARGINI E LE RISTRETTEZZE IN
PERIODI DI SPENDING REVIEW COSTRINGONO A MOLTIPLICARE GLI SFORZI E AD
ACCELERARE I TEMPI DI LAVORAZIONE, OLTRE CHE A OCCUPARSI SPESSO
CONTEMPORANEAMENTE DI MANSIONI DIVERSE E TALVOLTA NON PROPRIE. QUESTO PUO’ VALERE PER
LA MAGGIOR PARTE DEGLI IMPIEGHI,
DALL’OPERATORE FINANZIARIO AL MECCANICO SPECIALIZZATO O AL MANUNTENTORE DI
GIARDINI.
LA
CONCITAZIONE VIENE ANCHE DALLE NECESSITA’ DI OTTIMIZZARE LA PRODUZIONE, DATO
CHE SPESSO DIMINUISCE IL PERSONALE MA NON LA MOLE DI LAVORO DA SMALTIRE, OLTRE
CHE DALLE NORMATIVE SEMPRE PIU’ SEVERE E
COMPLICATE. IN QUESTO BAILAMME NON E’ DIFFICILE DISORIENTARSI E PERDERE LA
PRESA SUL SENSO DELLA PROPRIA STORIA PROFESSIONALE. E’ UN PROCESSO D’ALTRONDE
DIFFICLE DA INVERTIRE. CIO’ CHE SI PUO’ FARE, FORSE, E’ AUMENTARE
L’ATTENZIONE E LA CURA VERSO IL PROPRIO LAVORO.PER I MONACI BUDDHISTI
GIAPPONESI CONCENTRARSI SU CIO’ CHE SI STA COMPIENDO E’ UNA VIA PER LA
REALIZZAZIONE INTERIORE.
DETTO
QUESTO, FARE BENE LA PROPRIA ATTIVITA’ E
VEDERNE LA BELLEZZA, E NON SOLO GLI
OSTACOLI E I DISSAPORI QUOTIDIANI, PROBABILMENTE NON BASTA A SUPERARE I
MOMENTI DI DIFFICOLTA’ ECONOMICA.
CERTO
E’, PERO’, CHE QUESTO TIPO DI ATTENZIONE
E’ UNA LINFA VITALE PER PROSEGUIRE CON FIDUCIA IL PROPRIO CAMMINO, SENZA CHE I
PENSIERI BUI E LE PREOCCUPAZIONI
PREVALGANO. UN PO’ COME STARE NELL’OCCHIO DEL CICLONE DOVE, AL CONTRARIO DI
QUANTO ACCADE INTORNO, IL CIELO RESTA SERENO E NON C’E’ VENTO.
LA
RICHIESTA DI MAGGIORE ATTENZIONE E IMPEGNO NEL PROPRIO LAVORO NON E’ QUINDI
SOLO UNA STRESSANTE NECESSITA’ DELLA STAGIONE IN CUI BISOGNA FARE MEGLIO E IN
MINOR TEMPO. L’ATTENZIONE CI CONSENTE
INFATTI DI “GODERE DI CIO’ CHE SI FA”, ENTRANDO IN RELAZIONE PROFONDA CON LA
REALTA’ IN CUI SI OPERA E LIBERANDO LE
FORZE NASCOSTE CHE VIBRANO DENTRO SE’.
ALESSANDRO BIGNAMI