Sono sempre stata un po' vintage, anche a sedici anni.
Credo che c'entri l'educazione ricevuta, ma non solo. Ricordo perfettamente quando mi scrutavo la faccia a pochi millimetri di distanza dallo specchio alla ricerca dei primi segni del tempo.
Ho sempre provato un invincibile amarcord per il tempo andato, insomma.
Sarà per questo che poi, nei libri che leggo e nei film che guardo (i miei due passatempi preferiti) tendo sempre all'old style.
Prendete per esempio il Maigret di Gino Cervi, da me molto amato.
A farmelo conoscere, ovviamente, è stato il consorte, se possibile ancora più nostalgico dei bei tempi che furono della sottoscritta, ma non posso che essergliene grata.
E adesso l'ultima scoperta, si fa per dire, visto che sto parlando di un telefilm degli anni Novanta.
La7 (che anche quando si chiamava Tmc mandava una marea di repliche, esattamente come fa adesso) sta riproponendo i Maigret con Bruno Cremer, questo magnifico attore che mi somiglia vagamente ad Adolfo Celi, di cui ignoravo l'esistenza fino a qualche settimana fa.
Adoro, letteralmente, la fotografia del telefilm volutamente passatista e sono davvero impressionata dalla qualità della recitazione di Cremer, che niente ha da invidiare al nostro Cervi.
Mio marito, anzi, mi ha detto che gli sceneggiati (un'altra bella parola antica, da tempo sostituita con l'anglofona fiction) francesi sono assai più fedeli ai libri di Georges Simenon dai quali sono tratti.
Confesso, con grande contrizione, di non averne ancora letto neanche uno, ma prima o poi lo farò, ne sono convinta.
Che cos'altro aggiungere?
Guardate anche solo qualche scena di una delle molte puntate che il provvidenziale Youtube offre in versione integrale.
Se resisterete ai ritmi lenti, anzi, se ve ne innamorerete come me, allora vorrà dire solo una cosa: siete vintage anche voi. Ed è una bella cosa, ve lo dico io.
Alla faccia del tempo che corre via, rubandoci preziose perle come queste.
Buona visione e buona vita, amici.