Ho comprato i gerani cascanti e l'ibisco dalla mia ex edicolante di Fermo, che adesso gestisce un negozio di fiori qui a Lu Portu. Mi sembrava di buon auspicio, anche se, come la stessa mi ha fatto notare, ho pagato per l'acquisto 13 euro. Superstiziosa un pochino lo sono, ma le ho detto che sarebbe stato peggio se il totale fosse stato 17 e che, comunque, il 13 è ritenuto un numero fortunato, almeno per qualcuno.
Insomma, il processo di ambientamento continua. Stamattina ho pure stretto la mano a ben due vicine di casa: la dirimpettaia è un'insegnante di origine pugliese, la giovane donna dell'appartamento di sotto speculare al mio è una mamma di origine napoletana.
Nel palazzo, credo, siamo in diversi a non essere nativi del posto e la cosa mi piace.
Sembra quasi di essere in città, in questo modo.
Ho ancora qualche cartone da aprire e diverse cosette da sistemare, ma continuo a pensare che non mi corre dietro nessuno, anche se il rischio "accrocco" mi spinge (debolmente, ve l'assicuro) a studiare le soluzioni migliori, compatibilmente con le mie finanze bucherellate.
E però nemmeno oggi riesco a scrivere degli operai e dei traslocatori: sono piuttosto distratta e stanca.
Volevo giusto mandare un segnale di vita a chi, di tanto in tanto, passa di qua onorandomi non poco.
Giusto dietro l'angolo ho scoperto l'esistenza di un negozietto di alimentari, di un panificio e persino di una pescheria. Mi sembra tutto incredibilmente a portata di mano, non ci sono proprio abituata.
Queste piccole fortunate esplorazioni mi hanno fatto sorridere e al contempo immalinconire: le avrei raccontate con gioia a mia mamma. Con mio padre è tutto molto diverso, anche se, nella telefonata quotidiana che ci facciamo in genere dopo pranzo, sentirlo parlare di sé e dei suoi ricordi di gioventù mi intenerisce assai.
Certe volte è quasi logorroico, incredibile per un uomo che tutti hanno sempre considerato taciturno. Spero che riesca a venirmi a trovare.
Bisogna fare di tutto perché ciò accada.
Proprio oggi nelle repliche di In Plain Sight, che sta mandando in onda Top Crime proprio in questo periodo, si parlava di padri e di famiglie.
Se non conoscete Mary Shannon-Shepard e le sue scombinatissime mamma (a me e mio marito ricorda molto un'amica o quel che pensiamo diventerà tra una ventina d'anni) e sorella, non potete capire che divertimento, commozione e processo immaginativo sviluppa sugli spettatori questo magnifico telefilm.
Guardandolo, ho alcune conferme sulle cose che contano, per me e per le persone che amo. Penso anche all'importanza di impegnarsi a fondo e al dovere di dare una mano a chi ti ha dato tanto.
Spero di riuscire a occuparmi degnamente anche delle piantine. Ciò che ci preme va coltivato. Con costanza. E serenità. Il più possibile, naturalmente.
Alla prossima (con Mondo Operaio, promesso).