Angy Fernandez, alias Paula in Fisica o chimica |
Torno per l'ultima volta (ma chissà) sul telefilm spagnolo che mi ha fatto così tanta compagnia durante lo scorso inverno, perché mi sono resa conto che la querelle Freccero-Borgonovo è finita persino sui giornali spagnoli.
In particolare, se n'è occupato "El Mundo" che in estrema sintesi ha accusato l'Italia di essere omofoba e bigotta. Ma che bella figura, veramente.
La notizia è riportata dal blog Televisionando che ha trascritto (male: forse per colpa del traduttore automatico offerto dai pc. Magari una controllatina non ci stava male. E vabbè) i commenti di alcuni attori che hanno preso parte al telefilm. Si trattava dei ragazzi noti sullo schermo come Yoli, Roman, Ruth ed Erica (quest'ultima peraltro ha avuto un ruolo davvero inquietante: altro che l'omosessuale Fer!), i quali si sono soffermati sui concetti di finzione e realtà, mettendo in risalto che quanto messo da loro in scena fosse, per l'appunto, ascrivibile alla prima.
Qualcuno ha però anche precisato che nelle loro scuole in qualche caso accadeva ben di peggio di quanto attribuito allo Zurbaran e che di episodi di ragazze rimaste incinte per mancato uso di preservativo (come successo al personaggio di Paula, nella foto in alto) ne capitavano eccome. Però anche i loro genitori si sono scandalizzati esattamente come è successo in Italia, semplicemente perché non conoscono il mondo (forse un po' ristretto: ma chi è che a 15-18 anni ha ampi orizzonti?) in cui vivono i loro figli.
Poi, certo, è vero che la tv può spingere all'emulazione, ma come ho già avuto modo di dire nei post precedenti, nel telefilm si cercava di far passare il messaggio che drogarsi è sbagliato, che avere storie tra allievi e prof non è esattamente normale e che l'omosessualità non è così facile da vivere in un contesto sociale che la rifiuta.
Ed è proprio quest'ultimo aspetto, tra l'altro, ad aver scatenato l'alzata di scudi contro il telefilm, come ha scritto un blogger presumo omosessuale cui dò piena ragione, considerato anche quanto mi capita di ascoltare sulla Zanzara di Giuseppe Cruciani, trasmissione che va in onda su Radio24 dal lunedì al venerdì, dalle 18.40 alle 20.50 circa. Ebbene, non appena il conduttore della radio della Confindustria accenna ai "froci" e alla malattia di cui sarebbero affetti secondo vari benpensanti di predominanza cattolica (ma tra gli ex Pci quanti ragioneranno allo stesso modo?), arrivano puntuali le telefonate di ascoltatori pronti ad associarsi alla rampogna espressa dai suddetti.
Ed è proprio quest'ultimo aspetto, tra l'altro, ad aver scatenato l'alzata di scudi contro il telefilm, come ha scritto un blogger presumo omosessuale cui dò piena ragione, considerato anche quanto mi capita di ascoltare sulla Zanzara di Giuseppe Cruciani, trasmissione che va in onda su Radio24 dal lunedì al venerdì, dalle 18.40 alle 20.50 circa. Ebbene, non appena il conduttore della radio della Confindustria accenna ai "froci" e alla malattia di cui sarebbero affetti secondo vari benpensanti di predominanza cattolica (ma tra gli ex Pci quanti ragioneranno allo stesso modo?), arrivano puntuali le telefonate di ascoltatori pronti ad associarsi alla rampogna espressa dai suddetti.
Devo ammettere che ci sono rimasta male: non pensavo che in questo Paese ci fosse ancora così tanta gente che si sdegna per gli amori omosessuali in una maniera, se posso dirlo, viscida, direi di più, sessuofobica. Insomma, pur criticando l'aspra reazione di Carlo Freccero all'articolo di Libero, vera causa, a mio avviso, dello stop definitivo al telefilm, credo però che l'Italia abbia davvero un problema di forte arretratezza culturale se alla fine, dopo aver rimandato daccapo le puntate dedicate all'amore tra Fer e David, se n'è concluso che Fisica o chimica andasse chiuso definitivamente.
Perché è successo proprio così: dopo l'ipocrita slittamento di un quarto d'ora della messa in onda per essere sicuri di non stare più nella fascia protetta, la Rai è tornata indietro di una serie (o forse due) per dare la possibilità a tutti, compresi i maniaci sessuofobi di cui sopra, di rivedersi per bene tutti i baci omosessuali tra i due ragazzi. Non voglio soffermarmi oltre sul probabile godimento pruriginoso causato agli sporcaccioni nazionali, ma se davvero si volevano proteggere i minori da scene considerate troppo forti, non sarebbe stato logico andare avanti arrivando alla conclusione della serie? Perché nel telefilm mica si parlava solo di omosessualità? C'erano altre storie incrociate, compresa la partenza del bel Cabano per l'Inghilterra, accompagnata da una melensa melodia cantata da Angy-Paula che tanto mi aveva commosso ai tempi.
Proprio con quest'ultima voglio salutare per l'ultima volta (ma chissà) i fan di Fisica o chimica, e tutti gli ex ragazzi come me che dal telefilm hanno tratto giusto un po' di leggerezza e di allegria, la stessa che da adulta ho potuto rivedere nei volti degli studenti del Montani, così simili (probabilmente) a quelli che avevo conosciuto in tv. Confido in voi per cambiare le teste di questo Paese: forse ce la potete fare.