Non mi piace auto-promuovermi (sono la donna anti-marketing per eccellenza), ma in questo caso lo faccio per una buona causa.
Ho scritto l'articolo che vedete sopra per aiutare i due giovani miei concittadini espatriati a completare la raccolta fondi online per lanciare il cortometraggio intitolato - misteriosamente e fascinosamente - Mise en Abyme.
Sono rimasta molto colpita innanzitutto dalla combattività e dall'entusiasmo del regista Edoardo Smerilli e del suo coproduttore nonché amico d'infanzia Riccardo Gaspari. Fossi stata così io a venticinque anni avrei spaccato il mondo. O forse no. Ma questa è un'altra storia.
Ho però deciso di ripubblicare qui il testo originale del pezzo per dare la possibilità a chi vorrà sostenerli di andare direttamente da qui sul link della loro campagna. C'è tempo fino al 31 marzo per portarla a termine (e, magari, superarne il limite minimo).
Coraggio: sosteniamoli tutti. Se lo meritano. E noi ci meritiamo di andarli a vedere al cinema!
Surreale e super-tecnologica è la farfalla protagonista di
"Mise en Abyme", il cortometraggio del venticinquenne sangiorgese
Edoardo Smerilli, volato a Praga per un master in sceneggiatura in una
prestigiosa scuola di cinema (la Famu), dopo la laurea al Dams di Bologna. Per
poterne apprezzare le oniriche evoluzioni e scendere nell'abisso con il
protagonista del film, serve un ulteriore sforzo economico da parte di tutti,
volendo anche dei concittadini del giovanissimo regista. Smerilli ha infatti
attivato una campagna di raccolta fondi online - meglio nota come crowdfunding
- per raggranellare gli ultimi ottomila euro che gli serviranno per ultimare la
costosa post-produzione. Per seguirne l'evoluzione (e dare il proprio
contributo) basterà cliccare su Mise en Abyme.
<<Siamo già arrivati al 70% della raccolta: c'è tempo fino al 31 marzo
per completarla>>, precisa Riccardo Gaspari, l'altro venticinquenne
sangiorgese coinvolto nell'avventura di Smerilli, manager a Dubai per
un'azienda tedesca di e-commerce. <<Amo il cinema e sono molto amico di
Edoardo, così ho deciso di mettere a disposizione le mie competenze
universitarie e lavorative per aiutarlo a realizzare il suo progetto>>,
precisa Riccardo. Chiaro che il sogno di entrambi è di andare ben oltre
l'obiettivo minimo fissato dal crowdfunding: <<Con quegli ottomila euro
le sette-otto persone impegnate nella post-produzione prenderanno giusto
qualcosa di simbolico>>, sottolinea a sua volta Edoardo, che non riesce a
spiegarsi come mai in Italia siano ancora così poche le persone che fanno
ricorso alle campagne online di raccolta fondi. <<Nella mia scuola di
Praga siamo stati selezionati in venti: quasi tutti hanno usato il crowdfunding
per i loro progetti>>. Sulla stessa lunghezza d'onda è Riccardo, che
parla di <<start-up>> partite proprio con questa via, oltre che di
<<campagne che hanno raggiunto anche il doppio di quello che avevano
chiesto>>. Se accadesse così anche a Mise en Abyme, ammettono i due
ragazzi, <<potremmo andare oltre il cortometraggio>>. Tutti e due,
in ogni caso, restano saldamente ancorati a terra quando spiegano che cosa si
andrà a finanziare con il denaro raccolto: oltre a quello per le risorse umane
coinvolte e per avviare una strategia di distribuzione <<efficace e
pervasiva, ciò che ci manca sono i finanziamenti per le render farm>>,
scrivono nella pagina Web della loro campagna. Più nel dettaglio, Edoardo
precisa che con quel denaro sarà possibile <<processare e rendere realistici>>
tutti i dettagli della città vista dall'alto costruita totalmente in 3D, come
la farfalla blu che dà il via alla storia: <<Render farm significa
letteralmente 'fattoria per processare', ossia veri e propri palazzi pieni di
computer impegnati a restituirci tutti i particolari della città>>,
aggiunge il regista. Un lavoro enorme, insomma, che Edoardo e il suo team
complessivo di una trentina di persone, comprese le società Maxman Soc. Coop e
Bloomik Creative & Post Production Studio, che stanno partecipando alla post-produzione,
hanno avviato quasi un anno fa e che si spera li porterà a debuttare nei
festival del cinema più importanti. <<Fino a quel momento non possiamo
mostrare nulla del film, anche se i feedback che ci sono arrivati anche via
Facebook su quel che abbiamo potuto diffondere sono tutti positivi>>,
racconta Edoardo, convinto, tanto quanto Riccardo, di aver fatto un grande
lavoro, dalla sceneggiatura (ispirata a una novella di Philip K. Dick) alla
tecnologia: <<La nostra - concludono - è sicuramente una novità
interessante nel mondo dei cortometraggi, in Italia e all'estero>>.