sabato 6 giugno 2015

Un anno dopo


Ho pubblicato la foto della grigia su Facebook, per cui, miei fidati sparuti lettori, perdonatemi per la ripetizione.
Sono così stanca da non riuscire a connettere, ma volevo farvi comunque sapere, restando in tema di connessione, che da oggi (lo dico a voce bassissima, più di me) la linea Adsl pare funzionare e pure discretamente.

Risolta la questione della tv che andava in una stanza sì e tre no (non chiedetemi perché: non sono riuscita a capirlo), superato l'allagamento della cucina per via del tubo di scarico della lavatrice mal fissato (o non fissato tout court, temo), recuperato l'uso dei fornelli e dell'acqua corrente in cucina, sgombrata da cartoni e oggetti sparsi la mia scrivania da scuola primaria, direi che siamo entrati già nella fase 2 dell'ambientamento.

Originariamente volevo offrirvi la seconda puntata di "mondo operaio", ma ahimè, non ce la faccio proprio.
Vi butto lì giusto un dialogo dell'assurdo tra la sottoscritta e l'elettricista, avvenuto stamattina (si era scordato di attaccare il forno e l'accensione elettrica. Non chiedetemi come mai, perché, di nuovo, non l'ho capito).

"Ma... vi piaceva proprio questa zona?".
"Sì, certo".
"No, perché ci stanno tande case noe, qui li fili sò tutti sthretti".

E il bello è che io gli ho pure risposto seriamente.
Solo dopo ci ho ripensato.
La realtà supera sempre la fantasia.

Dopo un po' mi ha chiesto se conoscevo qualcuno che voleva un appartamento (evidentemente suo) a Porto Potenza, vicino al centro riabilitativo.
Ah ecco. Se aspettavo un altro po' potevo comprare quello. Come no.

Quando mi sarò ripresa del tutto (quando?), aggiungerò altri dettagli.
Sperando che nel frattempo non mi facciano altri "sbuci" di troppo.

Chissà se mia mamma se la ride, dovunque sia adesso.
Forse doveva andare esattamente così: dovevo trovare casa dove volevo (caro il mio elettricista, a Porto Potenza ci vada qualcun altro) esattamente in questo periodo.

Se non fosse successo così, questi giorni sarebbero stati davvero duri da affrontare.
Invece, certo, sono stanca morta, ma molto proiettata nel presente.

Ringrazio ancora una volta i miei, per tutto l'amore che mi hanno dato.
A domani, cara mamma. 

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