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martedì 22 ottobre 2013

Narcisismi da Narcissus e #ISPF2013... ma in terza persona non ci parlo!


E va bene: autocelebriamoci. E parlo pure al plurale maiestatis. Certo, sarebbe ancora più preoccupante se parlassi di me in terza persona. Se qualcuno di voi lo fa, beh, sappiate che non sarebbe un buon segno. Tanto per fare la sinistrorsa snob, tra gli abbonati al discorso in terza c'è l'odiato B.
Venendo invece a NOI, spero che la botta di narcisismo di cui sopra non mi si ritorca contro, visto che lo scatto è di Pippo Onorati, fotografo, regista, giornalista etc etc, fondatore dell'agenzia Mammanannapappacacca.
Vi confesso che prima di domenica scorsa non l'avevo mai sentita nominare (ignoranza mia, anzi nostra), ma già da come Pippo mi ha fatto piazzare davanti a quel muro, chiedendomi di mettere in evidenza la borsa e di tirare un po' più su il foulard, ho capito di avere a che fare con qualcuno che un minimo ci capiva. Prima di scrivere queste righe, però, l'ho googolato e lo stupore è stato doppio.
Che posso dire? Pippo, per favore, non chiedermi le royalties sennò sono rovinata.
Mi piace molto la filosofia della tua agenzia (e non sto cercando di blandirti... giusto un pochino, su), insieme semplice e vivace. Mi ci riconosco pienamente.
Le coincidenze degli ultimi tempi, aggiungo, cominciano a sembrarmi un po' troppe.
Non avendo una sfera di cristallo, non so dire se porteranno da qualche parte, ma in ogni caso avvertire il sangue che ricomincia a scorrere più veloce fa bene. A meno che non sia un sintomo della pressione alta.
In definitiva, il Festival del Self Publishing di Senigallia è stata una vera benedizione.
Presto pubblicherò i miei scatti, ma sono indecisa se suddividere quelli della Biblioteca Antonelliana (che ha un magazzino BELLISSIMO) dagli altri dedicati al Festival.
Comincio con un paio qui sotto:




Tra le informazioni elargite da Italo Pelinga, il direttore della biblioteca senigalliese, me ne è rimasta impressa una in particolare: al posto di quelle scrivanie di legno chiaro, fino agli anni Settanta c'erano piccoli appartamenti, suddivisi da tramezzi, destinati ai poveri della città. L'ho trovato veramente affascinante.
E se anche Alessandra non ha vinto, secondo me ha vinto lo stesso.
Adesso, però, portatemi via.