martedì 4 aprile 2017

Quello che rimane di te è tanto. Sempre di più (grazie, Julico)



Stamattina ho passato due ore piacevolissime in compagnia di Julian Corradini, alias Julico, un musicista e cantante italo-argentino che ho incontrato per un'intervista che devo ancora scrivere.
Lo ammetto: mi ha conquistata soprattutto per la sua intelligenza e (certo) anche bella presenza. Mi rendo conto che i due aspetti sono profondamente intrecciati in tutti noi, ma in questo trentenne biondo dalla pelle dorata, gli occhi grandi e il fisico ben piantato a terra spiccano particolarmente. Vi assicuro che direi lo stesso se si fosse trattato di una donna: basta vederlo muoversi e parlare per capire di che cosa sto parlando.

Detto ciò, ho scelto questa canzone che già mi aveva colpito prima ancora di conoscerne la genesi per un motivo molto preciso.

Oggi avresti compiuto 75 anni. Stavo quasi per sbagliare il numero, cosa non strana per me, ma piuttosto scioccante lo stesso.
Julian (che bel nome: lo stesso del mio nipote maggiore) mi ha detto di averla dedicata alla sua nonna paterna, cugina del calciatore Omar Sivori.

Quello che rimane è negli occhi, nelle mani e nei colori di chi resta.
Nei miei colori c'è molto di te e più invecchio e più capisco quanta parte di te sia in me.

Però la musica che accompagna questo testo a pensarci bene molto malinconico è leggera, ariosa, come eri tu, segno di fuoco di primavera.

Amavi le telenovelas sudamericane e negli ultimi anni ti piaceva pure guardarle in spagnolo.
Mi è venuto in mente proprio adesso mentre scrivo.
Ti avevamo anche regalato un vocabolario e mi pare pure un manuale di questa bella lingua. O forse erano ricette. 

Eri curiosa, avresti viaggiato di più, o comunque hai sognato di farlo.
Ho già parlato del bizzarro ritrovamento tra le tue carte più segrete di un poster dell'attore di Cuore Selvaggio, quello che interpretava Juan del Diablo, un uomo scomparso prematuramente, i capelli lunghi e lisci come questo artista oriundo marchigiano. 

Ti sarebbe piaciuto conoscerlo, avresti provato la stessa istintiva simpatia che ho sentito io.

La vita è una gran cosa, cara mamma. Non dovevi andartene così presto, ma so che sei stata capace di viverla fino all'ultimo, con una dignità che mi sta ancora insegnando tanto.

Non posso andare avanti.
Quello che rimane è intorno a me, più forte che mai.

Buon compleanno.


Nessun commento:

Posta un commento

I commenti sono moderati: vi ringrazio per la pazienza e per l'affetto. Vostra Madamatap