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giovedì 31 maggio 2012

Doveva essere solo un brindisi


Si dice che scrivere aiuti anche a buttare fuori i ricordi sgradevoli. Sarà anche così, ma da quella festa di compleanno cui, malauguratamente, ho deciso di prendere parte è già passato un certo tempo eppure io non riesco ancora a metabolizzarla.
Anche adesso, per dire, mi accorgo che le parole escono a fatica e che non so proprio da che parte cominciare.
Fingiamo di essere su The Mentalist e che Patrick Jane mi abbia appena sottoposto a ipnosi.
Dove sei?
In un locale affollato... musica altissima... cafonacci dappertutto... tra poco però brindiamo e andiamo via... almeno così mi hanno detto...
Che cosa fai?
Sono in piedi vicino a un tavolo bianco... dietro di me un tizio con i pantaloni bianchi e la camicia nera muove il bacino in modo scomposto... è tozzo e mezzo pelato... di un colorito mattone... vicino ha due quarantenni (ultra) in minigonna e stivali borchiati... l'unz unz è sempre più forte...
Vorresti scappare?
Sìììì... ma non so dove... provo a scendere in spiaggia, fa freddo, ma mi tolgo comunque le scarpe... mi avvicino alla riva e scorgo un tizio che guarda il mare... romantico? Ma no! Sta pisciando sulla riva, che schifo! E se la sabbia fosse piena di cacche? Aiuto... torno indietro... ma che vuole quello? Che gli importa se sono lì tutta sola?
Sei sola?
No... sono con una coppia di amici... siamo a un compleanno... è una festa a sorpresa... ma perché non ci portano la dannatissima torta e lo spumante così ce ne andiamo? Sono stanca, la musica è orrida e cominciano a farmi male le gambe a forza di presidiare il tavolo. Non c'è neanche un buco per sedersi e poi dove mi metto? Vicino al tamarro che si dimena? Ma per carità.
Che musica mandano?
Ma non saprei... roba techno... prima avevano rispolverato dei classici napoletani... 'O Sarracino mi piace pure, ma non tollero la vista di quelle due tardone mezzo svestite che si agitano sulle sedie muovendo i loro seni scoperti... E dire che amo ballare... ballonzolo sul posto... mi faccio pena, ma non so che cos'altro fare...
Non cominci a rilassarti?
Ma proprio no! Mi difendo, fingo... e poi chi diavolo è sta' gente con queste facce da periferia semi-rurale? E quegli orridi plateau... e quei pantaloni pitonati... madonna...
Non parli con nessuno?
E come si fa? La musica è altissima! E poi con chi dovrei parlare, scusa? Di certo non con quella specie di Golem che mi ha avvicinato non appena siamo entrati. Fare amicizia con te? Ma per favore, sgomma. E quell'altro con quel penoso foularino che mi ha chiesto se il compleanno era il mio e continuava a fissarmi con un sorriso ebete da lontano?
Non potevi buttarti nella mischia visto che ti piace ballare?
Impossibile! Non ci si poteva muovere e poi mi terrorizzava il dj... Uriano The Voice, credo... o comunque uno con un nome simile... C'era un addio al nubilato... MA STASERA TUTTE LE DONNE SONO SINGLEEEEEEE!!!! Ma che ti urli, maledetto? Ma il top doveva ancora arrivare... MORRIS CARROZZIERIIIIIIIIIIII!!!!! L'avrà gridato almeno una decina di volte... ma chi cavolo è? un calciatore di una squadra locale, pare... E che nome ha? Ma che vada a lavorare... andate tutti a lavorare, lazzaroni...
Non stai esagerando un po'?
NO! e poi NO! Mai vista una così grossa concentrazione di buzzurri, oltretutto pure anzianotti in maggioranza... era un inferno. UNO STRAMALEDETTO GIRONE DANTESCO.
Non c'è stato proprio niente di positivo?
La torta... buonissima... ma mi ci sono avventata sopra come il salvagente del Titanic... devo aver fatto una pessima figura con gli amici della festeggiata... pazienza... dovevo pur consolarmi con qualcosa... non sono neppure riuscita a ubriacarmi... ero troppo traumatizzata dal contesto...
Ti senti meglio adesso?
Ma... forse sì... ormai è andata... ma... e se mi invitano di nuovo come devo comportarmi? ho paura di non essere capace di dire di no... aiuto, aiutatemi...
Un modo c'è.
Quale? Dimmelo, per favore...
Aderire al gruppo Facebook Trovarsi male, di grande conforto in casi simili.
Ah sì? Allora non capita solo a me di subire torture così...
No. Però, se posso darti un consiglio, la prossima volta da' retta a tuo marito o almeno consultati con chi si è già "trovato male".
Ah... d'accordo... sono testarda e recidiva. E forse pure un po' masochista. Ma cercherò di darti retta...
Bene. Allora puoi svegliarti.
...
?
!
#
]
*
Grazie, Patrick.

(come sono gentili questi tizi in camice bianco...)

sabato 19 maggio 2012

Dedicato alle ragazze di Brindisi e a tutti gli adolescenti d'Italia


Non ho fatto in tempo a memorizzare tutti i nomi, però le loro facce dubito che potrò dimenticarle in fretta. Soprattutto, non credo che potrò mai smettere di associare le risate e gli applausi carichi di allegria della folla di adolescenti assiepati nell'aula magna dell'istituto tecnico industriale di Fermo, alle ragazze del professionale di Brindisi rimaste coinvolte nel vile attentato di stamattina. Al tg3 sentivo che se l'ordigno fosse esploso qualche minuto dopo, la strage sarebbe stata ancora più grave. Proprio in quegli attimi, infatti, sono soliti arrivare i pullman che conducono le studentesse (la stragrande maggioranza degli iscritti all'istituto brindisino) dai paesi limitrofi. Anche a Fermo succede qualcosa di simile: i più mattinieri, di solito, sono proprio quelli che convergono nella cittadina marchigiana da più lontano, catapultati giù dalle "corriere", come le chiamano da queste parti, con le facce ancora mezze imbambolate. Per svegliarsi e reggere le cinque e passa ore di lezione, l'unica maniera è fare colazione, magari al bar della scuola, come stavano accingendosi a fare, probabilmente, Melissa Bassi, per ora l'unica vittima dell'infame attentato, e Veronica Capodieci, la seconda, mentre scrivo questo post, ancora viva, pur se gravissima, nonostante le notizie ferali di qualche ora fa.
Si può morire a sedici anni in un modo così atroce e insensato?
Abituati come siamo alle cosiddette stragi del sabato sera o tutt'al più ai tragici scherzi della sorte che a volte interrompono vite ancora troppo giovani, non si riesce a credere che stia davvero tornando quella rabbia sociale, direi più pre che post, che quando ero ancora bambina ha "azzoppato" il futuro di molti della mia generazione.
Perché bisogna dirlo chiaro e tondo: chi ammazza in questo modo, non importa se per mano della mafia o del terrorismo nero/rosso o di qualsiasi altro colore, uccide l'Italia e la speranza che possa diventare un Paese normale. Altro che G8, altro che avere le carte in regola. No, egregio professor Mario Monti, il nostro Paese non le ha e seguiterà a non averle  finché non finirà la teoria di commemorazioni e di funerali di Stato in ricordo di morti che tuttora urlano giustizia.
Quanta ipocrisia in questo Paese, quella sì, davvero, non manca. E quanta retorica.
Ero contenta, stamattina, di sentire i ringraziamenti di quei ragazzi conosciuti per pochissimo tempo (solo otto ore di lezione, ciascuna da due), eppure bastevole a farmi trafiggere dai loro sguardi vispi e insieme dolci. Mentre consegnavo a ognuno di loro l'attestato di partecipazione arrotolato come un diploma, ripensavo alla gioia che mi ha dato stare in loro compagnia e ancor di più alla dignità che sono stati capaci di restituirmi, inconsapevolmente, standomi ad ascoltare fosse pure per qualche minuto di seguito.
Tra qualche anno, se tutto andrà bene, Nathalie, Sara, Chiara, Paolo, Mirko e tutti gli altri prenderanno ciascuno la propria strada e io mi auguro davvero di cuore che sia la più luminosa possibile, che facciano o meno carriera, usando la parola che circolava stamattina sulle labbra di vari invitati.
Ma voglio dedicare i fiori che mi hanno regalato alle ragazze di Brindisi: assieme ai coetanei di Fermo e di tutte le altri parti d'Italia, vi scongiuro, provateci a cambiare l'Italia.
Noi quarantenni abbiamo bisogno della vostra energia, della vostra freschezza. Solo così, forse, il sacrificio di Melissa potrà essere, molto parzialmente, riscattato.