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martedì 24 maggio 2016

Fermo 85 e il saggio di fine anno... buono per tutte le stagioni!

Il gruppo di zumba della Asd Fermo 85 parteciperà al saggio
di sabato prossimo al Palasavelli di Porto San Giorgio

Mese dopo mese, stagione dopo stagione, è quasi finito il mio enne... anno con la Fermo 85, l'associazione sportiva dilettantistica, come si dice in gergo, che da oltre trent'anni educa allo sport e al sano uso del corpo generazioni di fermani.
Ho praticamente imparato a memoria l'incipit che ho scritto sopra, perché ci credo davvero. L'ho sperimentato giorno dopo giorno, da metà settembre a metà giugno, facendo ginnastica con Rita Sacripanti, Tiziana Bastiani e qualche volta anche con Francesco Catini, l'istruttore di zumba.

L'ultima disciplina, amatissima dalle ragazze che vedete nella foto sopra (e pure da un paio di simpaticoni del cosiddetto sesso forte e la medesima bionda Tiziana) parteciperà sabato prossimo, a partire dalle 21, al saggio di fine anno al Palasavelli di Porto San Giorgio

Da quel che ho capito, si tratterà di un'esibizione a base di ritmi latini-arabeggianti-rappeggianti (questa è zumba, per chi non la conoscesse) di circa cinque minuti.
Il gruppo, coloratissimo ed entusiasta, sta provando i passi e la disposizione sul palco proprio in questi giorni, subito dopo le lezioni di fitness del lunedì e del giovedì che frequenta abitualmente la sottoscritta.
Devo ammettere che mi sta salendo la curiosità: non vedo l'ora di assistere al loro numero e di bombardarli (oddio, di questi tempi è meglio non usare una parola simile...) di fotografie

Tra gli scatti dell'inverno scorso effettuati in occasione di Intanto, la mostra collettiva natalizia di Fermo, sono stati infatti proprio quelli durante la lezione di zumba che mi hanno divertita di più.

Ma, al di là dell'affiatato gruppo di "zumbere/zumberos", come si chiamano gli aderenti alla fittissima chat di whatsapp di cui, senza alcun merito, faccio parte pure io, sabato sera al Palasavelli sarà possibile assistere alle esibizioni delle nuove leve di ginnaste e ginnasti della Fermo 85 e c'è da scommettere che ci sarà da da intenerirsi, divertirsi e credo anche sorprendersi.

Di seguito vi riporto l'elenco completo dei protagonisti del saggio
- direttamente dai corsi di ginnastica formativa di base della palestra Coni, i gruppi 3/4 anni, 5/6 anni, 7/10 anni;
- dai corsi avanzati della palestra Fgi (ossia l'altra, quella vicino alla pista d'atletica, per i fermani) i gruppi 5/6 anni, 7/10 anni e scuole medie e superiori;
- dal settore promozionale alla Fgi i ragazzi della prima fascia (scuola primaria), seconda (medie) e terza (superiori);
- dal settore agonistica maschile e femminile ragazzi della palestra Fgi;
- e per finire (almeno credo sia alla fine...) zumba!

L'ingresso al saggio è libero.
Ed è inutile dirvi che vi aspettiamo numerosi sabato e magari il prossimo anno direttamente in palestra!

lunedì 24 settembre 2012

Come Jane Fonda... più o meno


Oggi, purtroppo, ho la febbre. Un febbrone da cavallo, penserete voi. Per quanto mi riguarda è proprio così, dal momento che mi ammalo molto raramente. Ho... trentasette e uno, udite udite, ma è come se fossi a un passo dal delirio. Temo peraltro di esserlo già abitualmente, ma lasciamo andare.
La foto che vedete in alto, del resto, potrebbe già bastare a capire in che condizioni sono.
Tempo addietro ho realizzato che tra mia madre e la Jane Fonda regina del fitness degli anni Ottanta c'era una certa somiglianza. Chi mi conosce superficialmente ravvisa a sua volta una certa comunanza tra la prima e la sottoscritta (e d'altra parte sono figlia sua e a chi altri potrei mai rassomigliare?).
Sillogisticamente, credo, ho anch'io qualcosa della Jane. Preciso subito che non si tratta delle gambe (le mie sono, diciamo così, più forti e un tantino più corte).
Quel che più ci accomuna, in ogni caso, è proprio la passione per la ginnastica, rinvigoritasi in me da quando vivo nelle Marche, dopo una lunga fase di stop che mi aveva appesantito nel fisico e nell'anima, e via via mai più lasciata. Da un paio d'anni, in particolare, frequento la palestra simil-comunale di Fermo (la cosiddetta palestra del Coni, anche se in verità è gestita da una cooperativa che mi ha dotata persino dell'asciugamano "aziendale"), che mi piace assai per l'ambiente assolutamente nazional-popolare.
A frequentare i corsi di ginnastica, siamo donne di tutte le età e immagino ceto sociale, dai 14 anni alla sessantina e passa. La frequenza scema con l'avvicinarsi della bella stagione o del Natale, però le assidue come me restano comunque numerose.
Non so spiegare perché, ma quando sono lì che salgo e scendo dallo step o dopo, quando guardo le forti luci al neon mentre ci massacrano con gli addominali, è come se vivessi un processo mistico, come se finalmente uscissi da me stessa per diventare tutt'uno con il tappetino, confortata e stimolata dalle tante gambe all'aria che vedo intorno a me.
Mi piace mescolarmi alla massa di donne in tute da ginnastica e osservare, tra una pausa e l'altra, il gruppo delle ragazzine del liceo, le più carine del corso, che chiacchierano tra loro canticchiando le brutte canzoni dance che ci danno il ritmo degli esercizi e poi conversare di inezie con una giovane laureanda con cui abbiamo stretto una forma di amicizia da quando ci siamo accorte di essere tra le poche fanno la doccia lì.
Insomma: aspetto di solito con grande entusiasmo le ore di ginnastica settimanali, che si tengono il lunedì, il martedì (giorno dell'accumulo maggiore di acido lattico, per via dei circuiti della tostissima insegnante sessantenne... altro che Jane Fonda) e il giovedì.
Oggi, ahimè, sono costretta a saltare (il lunedì c'è Tiziana, la bionda energetica insegnante con una inesauribile fantasia per le coreografie), ma spero proprio di rimettermi in fretta.
C'è infatti una sensazione davvero impagabile che provo solo alla fine, quando, dopo la doccia e la parziale (accidenti a me) asciugatura dei capelli, mi rimetto in macchina e percorro i pochissimi chilometri che mi separano da casa. In quel breve tratto, mi sento completamente in pace con me stessa, pronta ad affrontare qualsiasi sfida, in una sorta di limbo psicofisico carico di benessere.
Ecco. Sarà questa la vera ragione che ha spinto la Jane a darsi all'aerobica. Ancora adesso (almeno fino a un paio d'anni fa sicuramente) insegna ginnastica agli anziani a distanza, con quel sorriso tipico delle vere maestre del muscolo tonico, capaci di farti sentire più magre e più flessuose già dopo una sola sequenza di glutei o di squat.
E se davvero (ma sarà vero?) che un po' le somiglio, mi auguro soprattutto di conservarne lo spirito. A differenza sua, infatti, non credo che potrò (né forse vorrò, ma mai dire mai) ricorrere al chirurgo estetico, al momento del prolasso inevitabile.
Ma qui posso dirlo: mia madre è ancora piuttosto piacente (checché ne dica lei), quindi se è vero che buon sangue non mente...
La vedremo. Per forza. Il tempo corre. Accidenti se lo fa.