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venerdì 3 agosto 2012

Bizzarrie metropolitane in una calda mattina d'estate





Trenta secondi dopo, il tizio che fa le flessioni sul sagrato del duomo di Milano è sparito dietro l'angolo tutto saltellante. Pareva proprio che dicesse hop hop. Mi trovavo a passare da lì per caso, era il 27 giugno, circa le 13.30, e si schiattava di caldo.
Ho trovato talmente bizzarra la situazione che non ho resistito e ho scattato.
Mi resta un dubbio, atroce. E' amore per lo sport quel che appare o pura alienazione metropolitana? 
Chi può saperlo. 
Aggiungo che io, tutto sommato, sono una tipa abbastanza allenata, sia per conformazione naturale (e che ci si può fare se c'ho le gambe da Rumenigge? Mi è stato detto davvero un'estate di una vita fa da un ragazzotto toscano, probabilmente ubriaco, che me l'ha gridato dal buio di un lettino da spiaggia, mentre passavo in cerca non certo di lui. In vino veritas, epperò) sia perché mi piace tenermi in forma.
Però mai e poi mai mi metterei a fare ginnastica sotto un sole da infarto e meno che mai in un luogo non troppo dissimile da piazza San Marco a Venezia quanto ad affollamento.
Se non fosse corso via come un razzo, sarebbe stato da chiederglielo.
Perché? Perché lo fai? E' la tua pausa pranzo? E quando mangerai? E soprattutto che cosa? Una bella pizza farcita e spugnosa, pregna d'olio bisunto, oppure un'insalatona dalla dubbia provenienza in qualche mensa aziendale?
O magari sei uno degli atleti attualmente impegnati nelle Olimpiadi. Ecco, sarà così, ma siccome pratichi una disciplina minore, di quelle difficili da commentare per via della loro misteriosità, cerchi di attirare su di te gli sguardi dei passanti. A giudicare dalla pancia di quello più a sinistra tra i due che ti osservano, non credo che ti stiano prendendo sul serio. E non per invidia. Pur essendo, all'apparenza, di origine orientale, per me stanno commentando alla chietina maniera: "Cussù è nu pazz".
Chi può saperlo.
In ogni caso, il giorno dopo sono stata ben felice di riprendere la via per il centro-sud.
Per il mare. 
Almeno qui, se fai le flessioni sott'acqua, nessuno se ne accorge.